IN|Arch Toscana vuole essere il fuoco e desiderare il vento della reazione alla passività del mondo.
Il primo evento dell’Istituto Nazionale di Architettura sezione Toscana, il 30 giugno 2022 vuole essere un punto di svolta nell’architettura contemporanea e cioè non solo progetti, schizzi e calcoli, ma un intervento a gamba tesa per svegliare la politica e i cittadini, c’è bisogno proprio di un intervento a gamba tesa per fare capire che è tardi.
Ce lo dicono gli stessi dati governativi, non quelli forniti da associazioni ambientaliste più o meno conosciute.
Il dibattito finale del convegno ha evidenziato il consolidamento della passione, la voglia di combattere, di affrontare le sfide terribili che ci aspettano prossimamente, perché ormai abbiamo poco tempo a disposizione per invertire le tendenze in atto.
Deve essere chiaro però che l’intervento riparatore deve basarsi sulla qualità e non solo sulla quantità, questo vuol dire che ci si deve mettere tutti assieme, publico e privato, a discutere su quali sono le strade da seguire.
“Non è più il tempo per pensare a soluzioni riparatorie che reagiscono al momento in cui la crisi si manifesta e ci travolge – dice il presidente Daniele Menichini – è invece il tempo di guardare al futuro attraverso una puntuale programmazione e pianificazione della transizione ecologica ed ambientale, altrimenti ogni operazione scoordinata rischia di essere un fallimento e solo un grande costo per le comunità ed il paese“
Studi di architettura, studi d’ingegneria, funzionari pubblici, la politica ai più alti livelli e anche i cittadini, devono apportare il proprio contributo in maniera concreta.
C’è una nuova catena del valore da costruire, che tenga conto della realtà della vita quotidiana a cui non possiamo sfuggire, ma che ci faccia capire a cosa dobbiamo rinunciare, di cosa dobbiamo fare parte.
Nuove cittadinanze, nuove leadership, nuove istituzioni? Se necessario si dovrà fare, si dovranno stabilire nuove priorità e confrontare nuove realtà.
L’esito di questa sfida dipenderà molto da noi, dal nostro coraggio.
INArch Toscana può farsi carico di questi problemi e delle responsabilità coinvolgendo tutta la comunità e il Paese Italia?
La risposta è sì! Assolutamente.